Diario di viaggio: dall'Italia alla Svezia in camper con tutta la famiglia

4 maggio 2021 in Destinazioni, Esperienze, Itinerari, Viaggiatori & Scandinavia

…Da Milano ad Abiskio, una strada lunga una vita…

Ecco a voi un viaggio unico, descritto nei minimi dettagli da una famiglia, che armata di tanta voglia di esplorare nuovi posti e un camper degli anni '90, ha deciso di partire per la Svezia in camper dall'Italia. Seguite il racconto di Katia che ci porta con tutta la sua famiglia per un meraviglioso viaggio in Svezia. 

svezia in camper

Diario di viaggio di una famiglia dis-ordinaria dall’Italia alla Svezia

Il nostro viaggio, non è propriamente quello che nella maggior parte dei casi si intende come tale, semplicemente perché noi in viaggio, ci viviamo! 

Si perché, facciamo parte della famigerata categoria dei full time camper living, in parole semplici, non abbiamo una casa, non abbiamo un lavoro fisso, nel letto non possiamo stendere le braccia in alto e i piatti vanno lavati nell’immediato, pena, odore di cena che perdura tutta la notte… 

Ci ritroviamo di più nell’affermazione: home is where you are are, piuttosto che in home is where you park, perché a volte, abbiamo parcheggiato in posti talmente brutti indefinibili come casa!

Ma, chi siamo?!  

Ale, lui era un bravo ragazzo, aveva un lavoro sicuro, una vita sicura e tutte le carte in regola per poter aspirare alla perfezione; un giorno ha scoperto quanto potesse essere difficilmente intrigante vivere senza sicurezze…oggi è il propositore di pazze avventure e, elettricista, idraulico, falegname, meccanico, imbianchino, esperto di pannelli solari, pilota, cartografo, meteorologo… Lui è rimasta la parte sicura, quello a cui si affida tutto ciò che è importante! 

Leo, 7 anni e mezzo, caratterialmente sembra ne abbia 17, un adolescente fatto bambino, introverso, sensibile, un’anima ribelle…lui è un hipster, mette il cappellino di lana anche se fa caldo, va in skate anche sui ciottoli ed è l’attivista ambientale di casa, differenzia, ricicla e sa perché gli allevamenti animali producono agenti inquinanti, quindi non mangia carne! 

Romeo, 4 anni, definibile in un incrocio tra Robin Hood e Romeo interpretato da Di Caprio… difende i più deboli sempre a qualunque costo e con qualunque mezzo, si toglie dalla fronte le ciocche di capelli ondulate e bionde come se gliel’avessero insegnato, quando si sveglia a qualunque ora del giorno e della notte è lucido come fosse in piedi da tempo ed è un raccoglitore seriale di fiori (con estremo disprezzo ed orrore del fratello per via dell’attivismo ambientale!)

Meredith, cagnolona placida e serena, principalmente dorme, quando non lo fa, fa la guardia al suo gregge (noi) con tutto ciò che si muove, comprese ombre e foglie che rotolano portate dal vento.

Io, Katia, i miei tratti genetici stramischiati e quella piccola parte derivante da una popolazione nomade ha avuto la meglio su qualunque altra cosa…L’unico posto che ho sentito “casa” superati i 6 anni di età, sono stati due: il divano verde e vecchio a casa di Ale e le  sue braccia…posso fare a meno di tutto eccetto che: conoscere il nuovo, e mettere la crema viso anche a 5000 mt. Di fronte ad un vulcano che erutta. Io sono quella del: “certo che si può fare, che problema c’è?!”  

Infine c’è lui Walter White, un anziano ducato Icaro del ’90; se il nome suona familiare, è proprio un elogio a Breaking Bad, improvvisato e distinto signore di una certa età, che in un determinato momento della sua vita si trova a fare qualcosa di totalmente inaspettato e un po’ improvvisato, che inspiegabilmente gli viene bene! Al finale per il momento non ci pensiamo, anche perché, in un modo o nell’altro, ha comunque portato a termine quello che aveva cominciato!   

Noi, però, abbiamo l’acqua di mare che scorre al posto del sangue, i piedi nudi, i capelli schiariti e le lentiggini del sole; e di norma le uniche latitudini da noi considerate sono quelle che di più vicino c’è all’equatore; ma nella vita bisogna provare tutto prima di essere certi di quello che fa per noi, giusto?!

Eccoci quindi, pronti! Vestiti da neve, gomme da neve, intimo termico e lo sghiacciante per i tubi che non abbiamo mai comprato perché l’abbiamo dimenticato, in più: “figurati se non lo troviamo da qualche parte, nel caso dovessimo averne bisogno!!”

svezia in camper

1. Milano - Svizzera

Ovviamente il fatto di non partire con un tempo determinato ci permette di non fare programmi, o meglio, noi molto sommariamente scrutiamo la cartina qualche minuto per poi esclamare, in questo caso, “ok, Svizzera, Germania, Danimarca e Svezia!”

La partenza da Milano, come quasi ogni inizio, scorre abbastanza liscia fino al momento in cui a circa 10 km dal passo dello Spluga, iniziamo a vedere dei cartelli che ne annunciano la sua chiusura…Questo, fa decisamente comprendere la nostra conoscenza delle alte latitudini… Il passo è ovviamente chiuso, è inverno, è sempre chiuso! Quindi di buon grado, torniamo indietro e svalichiamo da un valico minore ed, eccoci in Svizzera! Qui abbiamo fatto incetta di cibo biologico di ogni genere e tipo, dato che per me e di conseguenza per tutti perché sono io che cucino, l’healthy food è uno stile di vita! Parchi giochi con scivoli alti come mini palazzine, strade tortuose ed innevate perché non abbiamo fatto autostrada, il sig. White che faticava ad ogni tornate in salita, e una notte al parcheggio dello Zoo di Ginevra, dove siamo stati cullati dalle dolci urla dei macachi! 

Ah, appena passati in Svizzera, abbiamo pensato di ricaricare la nostra vecchissima, arrugginitissima e italianissima bombola di gas, prossima all’esaurimento, che non avevamo mai ricaricato e che ovviamente non era dotata ne di adattatori ne di attacchi europei! 

2. Svizzera - Germania

Dopo che, sempre ovviamente, non siamo riusciti a ricaricare la nostra bombola, abbiamo deciso che forse non era il caso di rischiare. Dato che era venerdì e sembrava già tutto chiuso, alla prima officina camper incrociata, abbiamo comprato una bombola, di quelle belle e nuove, perché quando il gentile signore, che ha chiamato il figlio per riuscire a comunicare con noi in inglese, ha visto la vecchia bombola è rimasto inorridito e spaventato! Sicuri che ormai eravamo pronti a tutto, ci rimettiamo in marcia lungo le stradine tedesche costeggiate da campi d’erba, mucche, fiumi, e casette sparse…

Qui, in Germania, sosta libera tra boschi e natura e aree con elettricità, carico e scarico acqua non sono assolutamente un problema, molti posti molto ben segnalati e a prezzi davvero bassissimi! 

Il nostro percorso prevedeva di tagliarla al centro, tutta ovviamente fuori autostrada per non perderci niente, e così abbiam fatto, tantissimi paesini che abbiamo visto cambiare gradualmente lungo la strada! 

Qualche giorno dopo, chilometro in più e una sosta in una mega fabbrica di lavorazione di fragole dove tutto era di e alla fragola, la nostra dolce cagnolona decide che è il momento giusto per fare il suo primo calore…da questo momento pannolini e salviette umide sono stati i nostri migliori amici! 

Tra una giornata passata a perderci negli altissimi faggi e abeti della foresta nera e nei parchi giochi al suo interno ricavati dai tronchi caduti, ci dirigiamo verso Lubecca, dove decidiamo di imbarcarci per la Svezia! 

Si perché, c’è anche da fare i conti con quello che è il periodo odierno, e la Danimarca ha bloccato tutti gli ingressi e le uscite dal paese, quindi altra scelta non abbiamo, che imbarcarci dal porto di Travemunde per Trelleborg. 

Dopo una visita di Lubecca, bella città sul mare con un carinissimo centro storico dove abbiamo mangiato cioccolatini ripieni e bevuto un fantastico cappuccino al marzapane assolutamente tipico; il giorno seguente, dopo una notte su una strada di passaggio camion merci del porto, traversiamo il mar Baltico fino alla meta! 

3. Germania - Svezia

Circa 9 ore diurne dal porto tedesco di Travemunde alla città di Trelleborg, in compagnia esclusivamente di camionisti perlopiù Polacchi, con i quali Romeo è riuscito ad instaurare varie conversazioni e tantissimi Ciao! 

Allo sbarco, oltre a Meredith con il pannolino che non ha voluto fare la pipì per tutta la traversata, ed aver pucciato le zampe nell’acqua dell’unico camion che trasportava pesce, ci accoglie una leggera e gelidissima pioggerella e, il famigerato e tanto descritto in qualunque blog che parla di viaggi in Scandinavia, vento del nord! 

La nostra prima notte Svedese, passa in un parcheggio gratuito per camper con una bellissima vista sulla spiaggia ed un vento incessante che mi faceva buttare l’occhio perennemente alla truma che pregavo, e io non sono credente eh, non si spegnesse! 

svezia in camper

4. Svezia! 

Da questo momento in poi, tutti i nostri tempi, vertono su un unico evento, lei, la signora del nord: l’aurora boreale! Si perché, è vero che non abbiamo tempi, programmi e siamo disorganizzati, ma tutto quello che ci eravamo promessi e imposti, facendo un viaggio che non è propriamente nelle nostre corde, era vedere l’aurora boreale! 

Abbiamo assolutamente messo in conto il fatto che, essendo un fenomeno naturale, è decisamente imprevedibile, ma questo non ha ostacolato la nostra determinazione nel cercarla. 

Muniti della famosa app: “My Aurora Forecast”, sapevamo di non avere molto tempo a disposizione per arrivare nel profondo nord e assistere a una delle ultime fortissime tempeste solari della stagione, quindi ruote sull’asfalto e via di corsa! 

Di corsa, poi, è un parolone, perché la velocità di crociera con Walt, nella migliore delle ipotesi sono i 90 orari…Questo dettaglio ci ha obbligato a percorrere l’intera Svezia in tutta la sua lunghezza, praticamente senza stop per arrivare in tempo utile. Dopo aver cercato invano di scaricare le acque nere nell’area servizi della carinissima città di mare di Falstrebo, complice una manovra azzardata, riusciamo a staccare e far cadere a 5 centimetri da una macchina di un certo livello, una tegola rossa come le belle casette tipicamente scandinave del bagno pubblico, continuiamo a procedere verso l’itinerario, direzione lago Vattern e la graziosa città di Jonkoping.  Quando tutto sembra andare per il meglio e l’asfalto scorrere sotto di noi ad un ritmo incalzante, il nostro riscaldamento cabina guida, decide di smettere di funzionare. Ecco, questa è una di quelle cosa alle quali non si è mai pronti e non ci si pensa nemmeno, ma è successo… Dopo una breve ma intensa sosta in un’officina dove avrebbero voluto cambiarci l’intero pezzo meccanico ad un prezzo davvero stellare, e non in senso buono, decidiamo che avremmo continuato senza riscaldamento, tanto, vuoi che sia impossibile?! 

Più ci avviciniamo al lago, più i paesaggi iniziano a cambiare, la vegetazione si fa sempre meno verde, lasciando il passo a qualche sprazzo di neve e qualche ghiacciata sulle rocce. Ci fermiamo, ovviamente in sosta libera, sulle rive del lago che ammiriamo in tutto il suo silenzio. 

Il giorno dopo avanziamo in direzione Stoccolma per gli ultimi rifornimenti e preparativi al grande freddo; qui Ale, nota con sua grande paura, che tutte le auto hanno gomme chiodate…riesco a tranquillizzarlo, facendogli presente che semmai dovesse servirci, abbiamo sempre le catene.

I primi assaggi di vero freddo li abbiamo verso Soderhamn, li la neve fa da padrona indiscussa di tutto il paesaggio, le case hanno i tetti rossi le pareti di legno le tendine alle finestre e le lucine che fanno subito Natale, perché Natale sembra proprio uno state of mind qui! Ci fermiamo in una casa per una notte, approfittando di una sauna privata bollente e del dormire senza nessun tipo di inclinazione! 

svezia in camper

Il gelo avanza e il nostro riscaldamento butta fuori solo aria gelida, il che ci costringe a viaggiare come se fossimo già arrivati ad Abisko pronti per un tour in slitta di almeno 6 ore…Ed eccoci nella tanto rinomata quanto fantastica Lapponia Svedese, neve, laghi interamente ghiacciati, fiordi e insenature del mare ghiacciate, pini e abeti imbiancati, renne, e strade che cominciano ad essere impegnative. Arriviamo ad Umea, e Lulea facendo uno stop sul Circolo Polare Artico, che ha lo stesso identico fascino di quando ti trovi sulla linea dell’equatore… Tentiamo, sempre invano, di scaricare le acque nere; invano perché, se viaggiate in inverno e avete un wc nautico, le griglie di scarico saranno coperte da metri di neve rendendone impossibile l’utilizzo! Quindi ci comportiamo come tutti gli svedesi consigliano: no disgreganti chimici, lontano da acqua e zone abitate, e scaricare! La notte che sta per trascorrere va assolutamente segnata…si, perché fino a quel momento, impauriti dai racconti di gavoni ghiacciati, tubi esplosi e camper ridotti a celle frigorifere, ci siamo sempre ricordati di svuotare i tubi…fino a quella notte ovviamente, la notte che ha fatto -20 gradi…il risultato è abbastanza ovvio, tubi ghiacciati, gavoni ghiacciati, acque grigie e nere ghiacciate. Questo ovviamente non ci dissuade perché, imperterriti, ci dirigiamo verso Kiruna e, arrivati dopo il tramonto, continuiamo per il Parco Nazionale di Abisko su una strada che diventa sempre più impraticabile con una velocità praticamente pedonale. Arrivando nel parcheggio tentiamo quelle cinque o sei volte se riusciamo a parcheggiare ed uscire, perché è ovviamente ricoperto di neve; riusciamo, ma parcheggiamo di muso per uscire in retro dato che così eravamo abbastanza certi di farcela. 

Cena, app aurora sott’occhio, aspettative altissime… usciamo e…c’è una tempesta di neve…Le condizione per vedere l’aurora sono: cielo terso e no neve. Risultato? Una strisciatina verde chiarissimo, sconforto e un po’ di tristezza.

La mattina, decidiamo di fare una passeggiata all’interno del parco nazionale, scenari bellissimi, gole ghiacciate, grotte con stalattiti e tantissima neve che incessante continua a cadere. Optiamo per scendere nuovamente verso Kiruna perché la strada è ormai completamente ricoperta e noi iniziamo a non essere certi di farcela. Nel momento in cui accendiamo il motore, arriva un camper tedesco 4x4 di quelli che guardi non con sana invidia, ma proprio con invidia totale! Che ci saluta e fa lo slalom tra il pupazzo di neve costruito dai bimbi e la recinzione. Manovra, retro, iniziamo a scivolare, non c'è più nessuna aderenza al terreno…Fosso! Non serve nemmeno dirlo, riaccendono il motore appena spento e ci trainano fuori, li ringraziamo con una riconoscenza totale, perchè da li, senza di loro, non saremmo mai usciti! 

La strada verso Kiruna è completamente ricoperta e noi capiamo perfettamente il perché delle gomme chiodate… Non smette, anzi, i fiocchi sono sempre più grandi, fino al momento in cui in una strada leggermente in salita della città, ci blocchiamo scivolando indietro e bloccando tutto il traffico… In scivolamento e in retro, riusciamo ad entrare in una pompa di benzina coperta perché il momento è arrivato, bisogna montare le catene. Noi siamo persone che si fidano, sempre, quando ci hanno assicurato che le catene erano compatibili, non ci siamo minimamente preoccupati che giacevano in un angolo del baule inutilizzato dal ’90, con un foglietto di carta sbiadito ad assicurare le misure. Risultato?! Le catene non sono giuste!  Soluzione?! Una pasta aglio e olio davanti alla pompa di benzina in attesa di un segno divino! 

Decidiamo di muoverci e incredibilmente arriviamo nel parcheggio dello Stora Coop più grande di Kiruna fermandoci, con la consapevolezza che non avremmo visto l’aurora nemmeno quella sera per la tempesta di neve e perché eravamo nel parcheggio più illuminato di tutta la città!  Se volete delle certezze sulla Svezia, possiamo assicurarne due: l’inesistenza delle catene da neve e l’assenza degli spazza neve perché passano solo una volta al giorno, di mattina, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche! Con tutto ciò che c’era di liquido ghiacciato e un’attenzione certosina alle nostre ruote, ci muoviamo per uscire da Kiruna, fare una visita al famoso Ice Hotel e al Villaggio Sami, dove decidiamo di fermarci un po’ sostando di fronte alla chiesetta sul lago ghiacciato e una cioccolata calda in polvere. La sera, in una puntata al bagno pubblico per avere le bottiglie di acqua calda con le quali lavarci, eccola! In tutto il suo splendore, in tutta la sua magia, in tutto il suo fascino… Le luci del nord! 

svezia in camper

Vestiti in fretta e approssimativamente corriamo fuori e rimaniamo incantati alla vista di una tra le cose più belle mai viste… una danza di luci delle sfumature dal verde al rosa che si muove sinuosa e sensuale sopra le nostre teste, nell’oscurità totale, sul lago di ghiaccio, con le dita dei piedi insensibili, regalandoci un’emozione immensa! Felici, soddisfatti e pienamente appagati, torniamo sulla strada, perché non vogliamo perdere nemmeno un centimetro di questo paese tanto diverso da quello a cui siamo normalmente abituati… Ci fermiamo così dove capita, dove vediamo bello, perdendoci tra stradine di montagna nelle foreste di abeti, parchi nazionali, e bracieri con il tetto di legno dove accendiamo il fuoco con l’ acciarino e il rumore, leggermente attutito dalla neve sulla sua superficie, del fiume che scorre a pochi metri da noi. 

Scendendo verso sud, i tubi iniziano a sghiacciare e con loro tutti i gavoni, che scarichiamo in ogni posto utile, con la felicità che non sia esploso nulla al loro interno! Torniamo a Stoccolma, che visitiamo perdendoci tra le sue stradine acciottolate, le case alte con le finestre più lunghe che larghe, e i waffle e cioccolata calda mangiati per pranzo! Deviamo per l’isola di Smogen, collegata da un ponte panoramico che ci trasporta in una realtà parallela e bellissima… vento gelido, mare limpidissimo ma scuro, onde, rocce, casette multicolore sull’acqua collegate con una passerella di legno, porticcioli e barchette… Pranziamo con questa vista con tutto quello che l’unica pescheria, che abbiamo poi scoperto essere famosissima e buonissima, proponeva!

Arriviamo a Goteborg, deliziosissima città della quale mi sono decisamente innamorata! Avamposto scandinavo Hippy, si nota dalle signore 60 enni con i capelli viola in bicicletta e i negozi di incensi davvero buoni e naturali… un concentrato di stradine con bistrot che preparano cibo organic e non molto healthy, in compenso la torta al cioccolato fondente è stata una tra le buone mai mangiata in vita mia! 

Ed eccoci a Malmo, ultima città, città di frontiera e di passaggio, che mantiene proprio questo spirito! Un tramonto con il ponte di Oresund, infuocato dal sole che inizia a scendere un po’ più tardi perchè la primavera è alle porte, con una birra analcolica presa per sbaglio! 

Riprendiamo la nave da Trelleborg e a metà traversata, arriviamo ad un porto… credendo fosse la nostra destinazione, scendiamo di corsa, raccattando tutte le cose sparse in pochi minuti perché avevamo già attraccati…Eravamo a Rostock e il nostro Walter che era incastrato al centimetro tra i tir ha voluto stupirci… complice il mio odio per le navi, che mi ritrovo però sempre a prendere, decidiamo di provare comunque a scendere! In un concentrato di destrezza, grazia e agilità che lascia di stucco anche l’addetto alle manovre, usciamo, alla fermata sbagliata! 

Quella con la Scandinavia sa di ciao, perché se l’impresa dell’aurora boreale è riuscita, e anche in maniera ottimale direi, possiamo farci mancare il sole di mezzanotte!?

svezia in camper

Come affrontare un viaggio in Svezia in camper?

  • Le principali bombole di gas europee, se abbastanza nuove, vengono ricaricate molto facilmente in alcuni benzinai e nelle gas station; se le bombole non sono completamente scariche, non preoccupatevi perchè verranno pesate e vi sarà fatto pagare solo il quantitativo immesso con una precisione maniacale!  
  • Caricare acqua potabile è semplicissimo, praticamente ogni benzinaio ha il carico acqua, nelle colonnine service alla voce vatten.  
  • Scaricare invece è molto più complicato! Gli scarichi ci sono in tutto il paese, se però viaggiate in inverno saranno sommersi dalla neve! A detta della maggior parte degli Svedesi, abituati alla vita outdoor, le soluzioni sono:

Acque grigie:utilizzare solo detergenti e detersivi biodegradabili e biologici che non danneggiano fauna e flora acquatica.

Acque nere:non utilizzare disgreganti e meno carta igienica possibile, scaricare il più lontano possibile da qualunque corso di acqua e ovviamente centro o zona abitata. 

  • Se viaggiate in inverno, si riesce a sopravvivere tranquillamente con la truma! Nelle giornate più fredde, circa -8° con vento e nuvole, la temperatura interna si aggirava intorno ai 16 gradi, senza lasciare la stufa sempre in funzione e con l’isolamento che può avere un camper del ’90! Di notte invece, con una temperatura esterna a di -20° con truma spenta arrivati a 0 gradi di mattina, accesa al minimo 5° 
  • Le gomme chiodate non sono mandatory, averle però vi agevolerà il viaggio e vi permette di arrivare ovunque, ma hanno un costo elevato; potete noleggiarle o acquistarle, e la maggior parte dei posti vi tiene anche le vostre gomme in parcheggio finché non siete di ritorno. 
  • Se cercate parcheggi con elettricità e “servizi camper” hanno prezzi alti, partono dai 15 euro fino ad arrivare ai 50 giornalieri nei pressi delle grandi città. In compenso, la sosta libera si può fare ovunque senza nessun tipo di problema!   
  • I parcheggi di centri commerciali, fast food e catene varie, hanno quasi tutti un divieto di sosta dalle 22 pm alle 5 am. La maggior parte degli Stora Coop sono gli unici parcheggi che non hanno tale divieto specificato. 
  • Se non partite con abbigliamento tecnico per il freddo, non svenatevi acquistandolo in Italia! In Svezia troverete tantissimi negozi sportivi con rapporto qualità/prezzo invidiabile.  
  • Ingresso nelle grandi città, è di norma a pagamento per tutti eccetto veicoli a emissioni 0. Se però il vostro camper ha targa italiana non dovete pagare l’ingresso al momento. Tenete sott’occhio la questione, perché la Svezia vuole vietare entro il 2030 la circolazione di tutti i veicoli inquinanti, di conseguenza le regolamentazioni cambiano spesso! 
  • Se avete bisogno delle Lavanderie, fatelo nelle grandi città! Sono pochissime e si trovano con una difficoltà immensa! 
  • Tema ghiaccio:se il mezzo è datato ricordatevi di svuotare sempre i rubinetti dopo aver spento la pompa, non riempire completamente i gavoni, e mettere una copertura esterna sul motore di notte.

Ora non vi resta altro che partire! 

Ricordatevi che potete intrapredere la vostra avventura in camper noleggiandone uno su Goboony e trovare il veicolo che più vi si addica!

Questo articolo è stato scritto interamente da Katia Smiraglia (@famwithoutplan) per Goboony. Le foto presenti nell'articolo sono state scattate da Alessandro Perego (@famwithoutplan) per Goboony, per tanto non è possibile ripubblicarle.